Dal 24 settembre all’11 ottobre si terranno gli eventi delle Pride Weeks, che precedono la parata di sabato 12 ottobre. Il programma completo di Aostapride 2024 è consultabile al sito www.aostapride.it.
Due degli eventi previsti coinvolgono anche il progetto di accoglienza SAI.
Golden rainbow – Mostra fotografica di Salvatore Giò Gagliano
Saletta d’arte comunale (via Xavier de Maistre, 17 – Aosta)
63.279 persone sono morte negli ultimi dieci anni nei luoghi di frontiera, circa 29.000 di queste in quel Mar Mediterraneo meta delle nostre ferie e vacanze. Queste persone sono morte nell’indifferenza generale; sono morte senza che se ne conoscesse il nome, senza chiamarle, senza restituire loro la dignità di esseri umani.
Il Pride è un atto di rivolta contro la violazione dei diritti civili, sociali, umani. Il Pride è un momento per parlare anche di chi, persona e corpo migrante, deve scappare dal proprio paese perché a rischio della prigione, della vita, degli affetti in relazione alla propria identità di genere e orientamento sessuale. Il Pride è un momento di riflessione che riguarda e comprende tutte le persone, anche per quelle che cercano una libertà di movimento (e di esistenza) impedita e contrastata, nonostante nella Dichiarazione dei diritti umani, all’articolo 13, ci sia scritto: “Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel suo paese”.
Tutte le persone, nate liberi e uguali in dignità e diritti, dovrebbero poter godere del diritto al movimento, senza per questo rischiare la propria incolumità – e quella dei propri familiari – e perdere la vita.
Il 25 settembre 2024 leggeremo, attraverso una staffetta che abbiamo chiamato “Basterà il mio nome” di fenogliana memoria, i nomi delle persone rimaste vittima delle frontiere e le ricorderemo, anche solo per un momento: perché non c’è liberazione se non è per tutte.